Chi siamo

Con l'inizio del 2011 parecchie Realtà Associative provenienti da tutta la provincia si sono riunite per fondare il Coordinamento Comitati Salute Ambiente Reggio Emilia.

Scopo di questo coordinamento sarà quello di condividere le attività già in essere sui temi della salute pubblica e della valorizzazione delle risorse ambientali in modo di aumentare la capacità contrattuale a difesa della salute e del territorio dei Reggiani.

Le motivazione della nascita di questo coordinamento sono esattamente le stesse che fanno nascere così tanti Comitati sul territorio. Alcuni cittadini, forse più sensibili di altri su questi temi, si sentono male rappresentati dalle Istituzioni locali e nazionali e decidono, quindi, di intervenire direttamente per far rispettare i propri diritti di cittadini. Ci si è anche resi conto che i problemi a livello locale spesso hanno origine da scelte politiche ed economiche fatte a più alto livello, da cui la necessità di mettersi in collegamento per effettuare un'operazione di lobby più significativa.

Fino ad ora questi comitati hanno operato a livello locale per opporsi a politiche poco virtuose con impatti ambientali negativi e per promuovere delle alternative più rispettose della salute pubblica e dell'ambiente.
I comitati continueranno ad operare come hanno sempre fatto. Alcune tematiche che hanno riscontri provinciali, regionali e  nazionali saranno affrontati anche a livello di coordinamento.
Elenchiamo di seguito le prime iniziative che affronteremo:

  • la promozione di una corretta gestione dei rifiuti basata sulla riduzione alla fonte, riuso e riciclo del rifiuto (Strategia verso rifiuti zero, già applicata con successo anche in molti comuni italiani) in sostituzione alla attuale gestione dei rifiuti fortemente voluta della Provincia di Reggio Emilia e dalla società incaricata, prima Enia, ora Iren, che privilegia l'incenerimento dei rifiuti e il conferimento in discarica di un rifiuto poco differenziato. Politica non ancora abbandonata, considerata la probabilità di ampliare ulteriormente la discarica di Poiatica e la volontà di costruire un impianto TMB a Gavassa, che altro non è che un impianto che separerà la parte umida del rifiuto da quella che ha un valore energetico per produrre CDR (combustibile da rifiuti) da bruciare in un camino, un inceneritore delle province limitrofe o nelle centrali a biomasse previste dal piano energetico provinciale;
  • l'opposizione alla costruzione di inquinanti e poco efficienti centrali a biomasse come quella proposta a Cavola di Toano, con più economici e meno impattanti campi fotovoltaici sui tetti delle costruzioni già presenti sul territorio. Riguardo a questi primi due temi abbiamo intenzione, come prevedono le normative europee, già adottate da anni dall'Italia, ma poco applicate dalle istituzioni locali, di chiedere l'istituzione di un tavolo tecnico fra le associazioni rappresentate nel coordinamento e la Provincia di Reggio Emilia;
  • la salvaguardia della proprietà e della gestione pubblica dell'acqua, fortemente attaccata dalle leggi nazionali che ne prevedono una privatizzazione forzata a danno dei cittadini, delle comunit・e dei territori, spingendo il bene acqua verso la sua totale mercificazione a favore di politiche imprenditoriali orientate al solo sfruttamento per competere sui mercati finanziari e non per garantire il diritto e l'accesso alla risorsa. La gestione del servizio idrico integrato a Reggio Emilia ha già tutte le caratteristiche avanzate di una gestione privatistica, perci・ci schieriamo con la grande coalizione sociale che chiede la ri-pubblicizzazione dell'acqua e aderiamo ai quesiti referendari proposti dal Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune;
  • il sostegno al quesito referendario che vuole impedire la costruzione di nuove centrali nucleari per la produzione di energia elettrica poiché questo sistema di produzione di energia è economicamente svantaggioso, mantiene la dipendenza nazionale da fonti energetiche di importazione dall'estero ed è tuttora irrisolto il problema dello smaltimento delle scorie radioattive prodotte dalle suddette centrali.